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Il sogno del pastore Benino messo in scena nella cornice della trecentesca Sala San Lazzaro, accanto al Duomo di Salerno, è un’opera unica, un viaggio immersivo nel cuore della tradizione della comunità locale. Concepita dalla visione del Maestro Mario Carotenuto, nel corso di 30 anni si è arricchita fino a contare 120 sagome, a testimonianza dell’impegno e della passione dei membri della nostra associazione e della comunità della città di Salerno.
Perché qualcosa nasca c’è sempre bisogno che qualcos’altro muoia, o quasi. In una Salerno scossa dal terremoto e dal degrado, un’impresa artistica divenne, e rappresenta ancora oggi, il simbolo vivente di una comunità che desidera non perdere la propria identità culturale e sociale, per poterla consegnare, integra e rinnovata, ai visitatori presenti e futuri.
Sono questi, in sintesi, i prodromi per la realizzazione, il 21 dicembre del 1982, del progetto della natività dipinta ad opera del Maestro Mario Carotenuto. Le cartoline vittoriane, le sagome dipinte delle edicole campagnole dell’Agro Nocerino, la sacralità della Sala San Lazzaro, con il suo suggestivo filare di colonne che sostengono le volte del soffitto a crociera, sono solo alcune delle ispirazioni che stimolarono la visione dell’artista e del suo amico di lunga data, lo scenografo Peppe Natella.
La realizzazione di questo progetto, promosso dallo storico Parroco del Duomo don Giovanni Toriello e dell’Arcivescovo Monsignor Gaetano Pollio, vide la Bottega San Lazzaro trasformarsi in un laboratorio di vita dove, ogni giorno, artisti, artigiani e visitatori si incontravano e condividevano momenti di gioia, ispirazione e socialità.
Nello spirito francescano, il pittore aveva voluto che, come modelli per i suoi pastori posassero persone umili del quartiere, donne e bambini che frequentavano la parrocchia, con lo scopo di rendere “interessanti” gli avvenimenti di tutti i giorni. Discostandosi dai più celebrati presepi della tradizione settecentesca napoletana, espressione di una ricercata teatralità e di una ridondante abbondanza, il presepe dipinto di Mario Carotenuto celebra una spiritualità dimessa e quotidiana, ma non per questo meno suggestiva pregna di religiosità.
Altra sostanziale novità introdotta dall’opera è la sua sostanziale natura immersiva che rende gli spettatori parte integrante della rappresentazione, invitandoli a muoversi tra le sagome in legno, riprodotte a grandezza naturale con colori acrilici su un multistrato di 13mm. La condivisione del medesimo spazio fisico e il realismo del racconto spinge a una compenetrazione attiva dei volti, degli oggetti e degli ambienti, definiti minuziosamente in ogni particolare.
Nel corso degli anni il presepe si è ingrandito sempre di più, invadendo l’intera sala, e affollandosi di personaggi che incarnassero volti noti della comunità salernitana. Tra questi ultimi si annoverano: il Sindaco Alfonso Menna, il poeta Alfonso Gatto, il Sindaco Vincenzo De Luca, il musicista Bebè Carotenuto, Alfredo Miccio, Gelsomino D’Ambrosio, e gli stessi Mario Carotenuto e Peppe Natella.
Si contano ad oggi 120 sagome, inclusi gli animali, gli alberi e gli oggetti.
L’istallazione, già nella sua iniziale configurazione che constava soltanto di una scenografia riguardante uno squarcio di una grotta e di 17 sagome a grandezza naturale, è stata esposta in numerose location locali e nazionali, a testimonianza del suo importante valore artistico e culturale.
Tra le più importanti ricordiamo:
L’opera è in definitiva un punto di riferimento nel centro della città ed un appuntamento immancabile per i salernitani ed i tanti turisti che affollano le sale del Duomo nel periodo natalizio, e non solo.
Il sogno del pastore Benino messo in scena nella cornice della trecentesca Sala San Lazzaro, accanto al Duomo di Salerno, è un’opera unica, un viaggio immersivo nel cuore della tradizione della comunità locale. Concepita dalla visione del Maestro Mario Carotenuto, nel corso di 30 anni si è arricchita fino a contare 120 sagome, a testimonianza dell’impegno e della passione dei membri della nostra associazione e della comunità della città di Salerno.
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